EXORCIZING THE SPIRIT OF DAVOS

DAVOS 29/1/2000

EXORCIZING THE SPIRIT OF DAVOS

E' successo!

Nella Davos illuminata dai riflettori dei MEDIA la rivolta, covata, è esplosa.
E' accaduto che tanta gente ha dimostrato di non essere più d'accordo con un
mondo fatto di WEF, WTO, BM e NATO.
E' accaduto che tanta gente ha detto NO alla barbarie del pensiero
neoliberista e al suo "volto umano".
Nella "little big global city" tutta la forza della rivolta di Seattle ha
avuto la sua logica continuazione; quella continuità che dalla stessa
Seattle migliaia di attivisti avevano invocato nelle strade con l'azione diretta.

Ribellarsi è possibile; il magma vulcanico di chi subisce gli effetti della
globalizzazione comincia ad assomigliare sempre di più ad un movimento reale
capace non solo di mettere a nudo la barbarie capitalista, ma di indicare e
praticare la rivolta contro di essa generalizzando per tutti un messaggio
chiaro: non c'è più margine per riformare la barbarie, contro la proprietà
l'unica risposta è rimettere al primo posto l'umanità.
 
Ed è proprio dalla necessità di rimettere al primo posto l'umanità che a
Davos come a Seattle si è avuta la capacità, ormai non più mera illusione,
di mettere insieme realtà diverse (dalla Confederation paysanne di Bové agli
attivisti dei centri sociali) che hanno l'obbiettivo comune della battaglia
contro la globalizzazione e che, soprattutto, riaffermando le proprie
diversità come ricchezza, possono generalizzare e allargare la battaglia
contro il neoliberismo.

Ormai crediamo che il percorso della globalizzazione delle lotte sia una
realtà con cui tutti devono fare i conti: i "world leaders" che devono farne
le spese e soprattutto i movimenti e le soggettività che devono esserne i
protagonisti.

Crediamo che anche qui in Italia si debba raccogliere questo metodo e che
nel costruire tutti i giorni le piccole o grandi battaglie contro i poteri
del neoliberismo, siano essi D'Alema o Berlusconi, si debba avere la
capacità di non guardare quello che ci divide e di focalizzare invece
obbiettivi semplici e chiari sui quali possiamo essere uniti, districando
quei nodi di ambiguità che spesso ci attanagliano, come il CAMALEONTISMO di
chi pensa che si possa lottare gestendo allo stesso tempo i governi del
neoliberismo.
 
Questo metodo, chiaro, ci deve portare, partendo dalle nostre parzialità e
territorialità, ad essere protagonisti in un percorso che sappia impattare
ed essere credibile in tutte quelle mobilitazioni che abbiamo davanti, da
Genova contro l'esposizione delle Biotecnologie, a Firenze contro la NATO,
al I Maggio per l'umanità, facendo si che queste esperienze non siano
autorappresentazione, ma diventino protagoniste della definitiva costruzione
del movimento globale capace di distruggere la barbarie della
globalizzazione, per la globalizzazione dell'umanità.

Di ritorno da Davos:

 
Confederazione Nazionale COBAS
Movimento Antagonista Toscano
Officina 99- SKA
Realtà antagoniste romane

 maggio 2000 giornata internazionale mobilitazione

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